UN MISTERO MILLENARIO SI OCCULTA IN UN SIMBOLO STRAORDINARIO IL QUADRATO MAGICO DEL SATOR, SVELATO DALLE INTUIZIONI DI UNA ESOTERISTA
GEOMETRIA SACRA:IL SATOR

Unendo tra di loro le lettere si ottiene una griglia che rappresenta il diffondersi della vibrazione originaria, del Verbo del Principio, del suono ordinatore del creato come suggerito dai miti di tutte le tradizioni. Nel prologo del Vangelo di Giovanni la vibrazione primigenia è la Parola: “In principio era il Verbo… tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”. Dionigi l’Areopagita, vescovo e dottore della Chiesa, definiva il Verbo… “forma informante tutto ciò che è informe”. Quel Verbo indica una Vibrazione, un movimento che scuote le silenziose e immote acque primordiali quando nulla esisteva. Platone nel Fedro parla di Eros, forza cosmica primigenia, che è possibile collegare al verbo greco reo = scorro, ad indicare una forza in movimento, il flusso della vita che è Amore come ci ricorda Dante[^1]. A seconda dei miti la vibrazione delle origini è una parola, un grido, una risata, un canto oppure un suono, come in India dove è il nada, risonanza, il suono ancora avviluppato, che esplode irradiando, vibrazione sonora e luminosa al contempo. La parola creatrice prende forma di rete, un intreccio che tutto collega con i suoi nodi.
Torniamo al Sator e immaginiamo di avere a disposizione il monocordo di Pitagora, uno strumento con una sola corda, coincidente con la linea mediana TENET, osserviamo che gli incroci principali della vibrante ragnatela, la tela delle dee tessitrici, sono disposti secondo le precise proporzioni degli armonici naturali - ottava - 2 a 1, quinta 3 a 2, quarta 4 a 3 - affidati da Pitagora alla sua più nota Tetraktis (10 punti disposti a triangolo). In questo reticolo scandito dalle proporzioni degli armonici è il segreto dell’armonia del creato, il segreto dell’architettura che le leggi del creato reitera. Da questa matrice posso “estrarre”, come da un ventre gravido, i simboli geometrici della tradizione. Facciamo un’incursione nei più sacri dei simboli, quelli che ritroviamo nelle forme che ci circondano, emersi dal grembo divino, manifestazione visibile della vibrazione del principio. Li vediamo nelle costruzioni sacre, ma risuonano in noi perché popolano il nostro mondo interiore e, se prestiamo attenzione, li ritroviamo nel libro della natura, come ammoniva Bernardo di Chiaravalle: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. Entrare in risonanza con i simboli è la chiave per cogliere la meraviglia del creato e per intuire la Verità che è oltre le forme. Proviamo ad osservare i fiori, frutti, creature marine… cogliamo cerchi, quadrati, anche duplicati a formare una stella a 8 punte, triangoli duplicati a formare una stella a 6 punte, pentagoni, i simboli delle costruzioni sacre[^2]… Lo sviluppo delle foglie lungo lo stelo disegna poi una magnifica spirale, forme che nascono da Archetipi, da armonici musicali, forme nella natura che si cristallizzano nella perfezione dei simboli della tradizione sacra.
Ecco i fondamentali simboli della Tradizione- cerchio, quadrato, triangolo, pentagono- che vanno a formare i Solidi platonici, i mattoni del creato, naturalmente estraibili dal Quadrato magico del SATOR. Il soffio dello Spirito si è cristallizzato nelle figure che ornano le nostre chiese, la parola divina è divenuta forma e noi che ci confrontiamo con i segni dei Maestri del passato, proviamo ammirazione, meraviglia, un senso di pace profonda. Ma molto altro si manifesta nella nostra anima che difficilmente riusciremmo ad esprimere. Dire che il simbolo armonizza è esperienza comune e affermazione logica quando nasconde la Geometria sacra, ma c’è chi si è spinto oltre che Simboli, Numerologia e Geometria sacra… sono il linguaggio del silenzio e della luce che illumina lo spirito dell’uomo[^3]… sono vibrazioni del quinto e dell’ottavo piano dei Maestri Ascesi, dove non c’è spazio e tempo e agiscono subito, qui, ora, adesso. I simboli cambiano i ritmi, portano armonia nei nostri corpi e mettono ordine nella nostra vita. Lo studio della Geometria sacra…permette l’integrazione delle due parti del cervello… Per alcuni potrà risultare nuovo questo linguaggio, più semplicemente teniamo presente che …l’energia dei simboli arriva dalla divina sorgente…. Il simbolo…è un dono dello Spirito santo dato per aiutare l’uomo a ricontattare la sua anima…energia silenziosa senza parole, apre la sovracoscienza con l’ebrezza dell’intuito per condurre l’essere sul piano dell’amore…[^4]

Per logica e in sintonia con quanto detto sui simboli quali armonici-archetipi che divengono visibili, le meravigliose figure curano l’anima prima del corpo in quanto la malattia è una disarmonia, una stonatura nella sinfonia che siamo, per cui il potere armonizzante del simbolo ripristina la nostra nota naturale con i suoi armonici. Su tale base negli anni ottanta, l’ingegnere elettronico viennese Erich Körbler, esperto anche di medicina tradizionale cinese e omeopatia, ha elaborato un metodo terapeutico detto la “nuova Omeopatia” basato sui simboli disegnati sulla pelle o usati per preparare “acqua informata”. Come l’omeopatia si basa su una in-formazione, anche il Simbolo è informazione e produce stessi effetti riequilibranti. I codici geometrici della Nuova Omeopatia sono divenuti un efficace sistema curativo, basato sulla risonanza, che modifica l’energia del corpo riequilibrando i meridiani. Ormai abbiamo compreso che i simboli sono Archetipi visibili nella materia, il suono divino che prende forma, ma vi è un altro modo in cui entriamo in contatto con il Mondo delle Idee: attraverso quella che Gustav Jung chiama sincronicità e che così definisce:…“come coincidenza di eventi nello spazio e nel tempo…”, precisando che “… si tratta di una peculiare interdipendenza di eventi obiettivi tra loro, oppure di eventi obiettivi sincronici con lo stato soggettivo dell’osservatore”, evidenzia la circostanza che si esula da ogni nesso eziologico tra gli eventi che pure il soggetto vive chiaramente collegati. Al di là della logica e del suo terreno di applicazione che è la dimensione spazio temporale, il sentire, il significato, l’emozione mettono in relazione due eventi, in questo caso entrambi “esterni”, altre volte uno “interno”, come un sogno e l’altro del mondo visibile. Jung chiama UNUS MUNDUS la condizione in cui mondo interno ed esterno, psiche e materia sono interconnessi in un’unità indifferenziata e la straordinaria conseguenza è che psiche e materia sono due aspetti di una sola realtà, esistono nello stesso mondo e “li vediamo separati per la nostra incapacità di pensarli contemporaneamente” (Jung).

Ecco allora che se la Matrice colta nel SATOR rappresenta l’infinito campo delle possibilità da cui ogni cosa può collassare nella dimensione delle forme visibili, quel campo è anche l’inconscio o comunque la psiche e come la Fisica indaga fenomeni esterni, la Psicologia quelli interni; poi avviene che ciò che accade fuori concordi con ciò che è dentro e dunque, nei due campi vigano le stesse leggi e presuppongano centri immateriali dinamici (archetipi, monadi) che comunicano grazie a una preesistente mente creatrice. Forse fu una straordinaria coincidenza significativa l’incontro di Jung, alle prese con la Sincronicità quale appannaggio della psiche e il fisico Wolfang Pauli premio Nobel nel 1945 per aver elaborato il principio di esclusione secondo cui due elettroni non possono occupare lo stesso orbitale se non hanno spin con segno opposto. Esplorando uno l’inconscio e l’altro le leggi della fisica, pervennero alle stesse conclusioni di una matrice universale, un campo informante con riferimento al quale si manifesta la danza delle particelle che sembrano seguire un preciso progetto[^5], ma anche tutte le sincronicità che uniscono il mondo della psiche con il mondo della materia e tutti gli esseri. Da quella stessa Matrice-Archè (la mia griglia) pervengono le intuizioni, conoscenza del cuore che si manifesta come un lampo improvviso e suscita una condizione di meraviglia. Il mondo delle idee collabora sempre con noi.
Note
- 1.Amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso XXXIII,145)
- 2.Nella fig. a pag. 26 ho evidenziato come il riccio di mare, simbolo di fertilità con i suoi grappoli di uova disposti secondo la stella a 5 punte, sia alla base del simbolo sardo della Pintadera.
- 3.Gruppo Shanty, La sapienza del cuore, Edizione Shanty
- 4.Massimo Teodorani-Bohm. La Fisica dell’Infinito –Macro
- 5.Maria Grazia Lopardi, Geometria sacra, simboli, sincronicità-Lingua degli uccelli, musica degli Angeli. Arkeios 2019